Edizione 2016

Corto e Fieno 2016 – La settima edizione del Festival del Cinema Rurale si terrà venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 settembre nei comuni di Ameno, Omegna e Miasino, sul Lago d’Orta.

La locandina e la sigla 2016 sono firmate dall’artista Carlo Valsesia – www.carlovalsesia.com

Ho realizzato questa locandina cercando di restituire un pizzico della poesia che le edizioni di Corto e Fieno mi avevano regalato. La scena e i colori di natura surrealista invitano lo spettatore ad accomodarsi, per poi farsi trasportare dallo spettacolo che non solo si presenta davanti a noi ma ci circonda.

L'idea di dedicarmi alla creazione di una sigla animata è nata da una chiacchierata con Francesco Lillo. In quel periodo avevo ricevuto in regalo da mia sorella il cofanetto NUVOLE E MANI. IL CINEMA ANIMATO DI SIMONE MASSI. Quel mondo animato in bianco e nero è stato fonte di grande ispirazione e sentivo di voler incanalare quella spinta creativa: avevo voglia di vedere i miei disegni muoversi. Durante quella chiacchierata mi è parso chiaro di come questa sigla sarebbe dovuta iniziare ed è bastato scarabocchiare qualche foglio per capire cosa fare dopo.

La Sigla

Giuria 

La giuria di Corto e Fieno premia i primi classificati di ogni sezione in concorso con uno speciale “ruralès”. Consegna il “Rastrello d’oro” per Frutteto, il “Forcone d’oro” per Mietitura e lo “Zappino d’oro”, Premio Speciale della Giuria dedicato a Maria Adriana Prolo, nata a Romagnano Sesia e fondatrice del Museo Nazionale del Cinema di Torino (200 Euro).
Il pubblico del Festival, la nostra giuria popolare, consegna la “Vanga d’oro”. Mentre i più piccoli assegnano l’“Innaffiatoio d’oro” per Germogli.

Primo classificato sezione “Mietitura” € 300
Primo classificato sezione “Frutteto” € 300
Premio speciale della giuria dedicato a Maria Adriana Prolo € 200

Direzione Artistica

Davide Vanotti



Davide Vanotti (1972) collabora a progetti letterari, cinematografici e artistici. Dopo aver studiato Lettere Moderne all'Università di Pavia ha passato alcuni periodi all'estero come scrittore in residenza. Insegna Lettere alle scuole superiori. Co-fondatore di Asilo Bianco, è il curatore di Corto e Fieno e di Fogli/e Scritte. Ha pubblicato la raccolta di racconti "Acqua 2" e il romanzo "La Pietra sopra il Mare". "I diari di Malidor" è il suo blog.

Paola Fornara



Paola Fornara (1985) è laureata in Filosofia con una tesi su Jean-François Lyotard e il cinema. Ha passato diversi periodi della sua vita all'estero e collaborato con il Torino Film Festival e il Torino GLBT Film Festival (oggi Lovers Film Festival). Fa parte del gruppo organizzatore del Cineforum di Omegna. Per anni ha lavorato per una importante etichetta discografica indipendente italiana come capo dell'internazionale e del marketing. Dal 2011 collabora con l’Associazione Asilo Bianco.

Film Premiati



Su campi avversi, Andrea Fenoglio e Matteo Tortone, Italia 2015
Il film essenziale e intenso nello stile, attraverso due episodi differenti ma connessi, apre allo spettatore uno squarcio di realtà della provincia italiana altrimenti invisibile, perché nascosta da recinti fisici e mentali: quella di uomini migranti costretti a sopravvivere in un limbo e quella di chi, tra limiti sociali ed economici veri o presunti, fa fatica a ritagliarsi un posto nel mondo.




Wellington Jr., Cécile Paysant, Francia 2015
Girato e messo in scena con efficacia e maestria fin nei minimi dettagli, con notevole coincidenza tra tecnica, materiali e racconto, questo film di animazione è un piccolo capolavoro fiabesco sul rapporto uomo-natura e sull’arte del diventare adulti con coraggio.




La indiferencia del viento, Rubén Guzman, Argentina 2015
Spopolamento, solitudine, emarginazione, ritornano nel cinema d’ambientazione rurale. Il regista tratta questi temi spingendosi al di là della documentazione e portandoci ai confini tra realtà e finzione, tra vita e sogno. Ai confini della Patagonia, in un luogo “ameno”.

“The Harvest” di Ross Bolidai, UK – Mozambico 2016 per la capacità di portare alla luce una realtà poco nota lavorando sulla simmetria di significati che trasforma una semina di morte in raccolto di vita.

“Le printemps” di Clélia Shaeffer, Francia 2015 per la delicatezza con cui l’autrice tratteggia la storia di un’educazione sentimentale tra Charlie Brown e Truffaut.

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